
di Marco Narzisi
Voi cantate abitualmente in dialetto ticinese; c’è chi dalle nostre parti, da una certa parte della barricata, diciamo, utilizza il dialetto in senso identitario, come a voler marcare la differenza fra “i noss” e “gli altri”; c’è chi invece a sinistra,soprattutto in musica, utilizza il dialetto come voce specificatamente del popolino, degli umili, delle classi meno agiate: ma allora, per voi, il dialetto è qualcosa che marca la differenza o che unisce?
Siamo tutti concordi sul fatto che non è una questione tra dividere ed unire. Le strumentalizzazioni sul dialetto le lasciamo volentieri agli altri. Il dialetto, qualunque esso sia, è una lingua in tutto e per tutto, uno strumento che salvaguarda l’identità e al tempo stesso un patrimonio che deve essere difeso e diffuso. Ed è questo che ci piace particolarmente, come quando, ad esempio, ci troviamo a suonare in Svizzera Interna o nel Centro/Sud Italia e scopriamo ogni volta un pubblico attento e curioso, che apprezza le nostre canzoni e si confronta con il nostro dialetto per una contaminazione che solo la musica riesce a regalare.
Oggi, per migliaia di persone in fuga dalla guerra e dall’orrore, l’Europa assomiglia molto al Do Stell Hotel di cui cantavate nel 2004. Chi è, oggi, il “toc da merda in cravata”?E chi sono oggi “I perfidi agnelli” di “C’era una volta”?
Anche qui sarebbe troppo facile voler elencare talune categorie piuttosto che altre… In realtà lo siamo forse un po’ tutti, anche noi, anche voi. E citando De André: “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”.
Avete lavorato con molti musicisti apprezzati a livello internazionale. Come nascono queste collaborazioni? Con chi vorreste suonare in futuro?
Innanzitutto per fare musica è fondamentale ascoltare la musica degli altri e andare a vedere più concerti possibili… tutto nasce da lì. Poi, a volte, un po’ la nostra testardaggine, un po’ le circostanze… Da qui sono nate collaborazioni pazzesche, con artisti che fino ad allora pensavamo comunque irraggiungibili. Pensiamo ad esempio a Steve Wickham, Simone Cristicchi, Gnu Quartet, Les Mellino dei Négresses Vertes, Finny McConnell, Sharon Shannon,… Con tutti loro, poi, si sono instaurati anche degli splendidi rapporti di amicizia, ed è la cosa che conta di più. Ben vengano quindi le collaborazioni… Siamo sempre pronti a nuovi esperimenti, anche i più disparati e strampalati… perché no, anche Platinette e i Righeira.
Riguardo la domanda di prima:con quale politico nostrano fareste un duetto, e su che canzone (vostra o di altri).
Perché limitarci ad un solo politico? Vorremmo cantare YMCA con tutto il Gran Consiglio a farci da coro!!! Evidentemente tutti loro vestiti in stile Village People… Sarebbe un grande momento.
In Ticino (ma non solo) accade ultimamente che se un personaggio dello spettacolo prende una posizione di apertura su dei temi umanitari e sociali (e pensiamo ad esempio a Dimitri nei confronti dell’iniziativa del 9 Febbraio) viene fatto oggetti di attacchi spropositati da una certa parte politica, quasi come a dirgli di fare il suo lavoro e non impicciarsi. Voi pensate che l’artista debba essere anche un punto di riferimento a livello ideale oppure, come diceva Bennato, “Sono solo canzonette”?
Ma assolutamente entrambe le cose… e non per forza una deve pregiudicare l’altra. Sempre rimanendo nel campo della musica, ci sono momenti in cui si scrivono testi più impegnati e profondi ed altri in cui semplicità e leggerezza non hanno rivali. Ed è giusto così, perché, d’altra parte, è la vita di tutti i giorni che è così. Quindi ben vengano le canzoni che fanno riflettere ma ben vengano pure quelle che fanno “semplicemente” divertire.
Ultima e insolita domanda: qualcuno di noi l’ha sempre sospettato, ma.. Vad Vuc è una specie di acronimo per “va da via ul cüü”?
Tranquilli, non è assolutamente una domanda insolita, sono 15 anni che ce lo chiedono… Vad Vuc più che altro è un consiglio, un invito, una preghiera, un suggerimento (ahahah)… ma la vera, sacrosanta risposta ai vostri sospetti, la potrete trovare, insieme ad altri segreti piccantissimi, all’interno nel nostro CD + DVD “Cocktail e Fantasmi” uscito nel 2014… buon ascolto e buona visione.
L’articolo I Vad Vuc: “Vorremmo cantare YMCA con tutto il Gran Consiglio a farci da coro” proviene da GAS – Quello che in Ticino non ti dicono.
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